Giornalisti TERRORISTI

08.03.2013 00:36

Se non questa,

quale sarebbe la qualifica più idonea da attribuirvi per  esprimere il ruolo di soggetto para\istituzionale appositamente creato dal regime informativo nazional partitocratico e finalizzato ad orientare la popolazione verso uno spudorato  livello di preoccupazione sociale vicina al disastro apocalittico?

Questo:

MEDIA = TERRORISMO

Cari media di regime, nessuno escluso, avete ancora a disposizione qualche moneta da inserire per accaparrarvi qualche credito e giocare quella nuova sporca  partita ingiusta ma a voi squisitamente congrua  e finalizzata a portare i vostri soci ancora una volta al potere.

Il mio semplice pensiero mi porta a dire che la  partita più importante ragazzi e ragazze la giocheremo nei prossimi mesi, ma fino ad arrivare a questi non facciamoci intimorire da colossali menzogne costruite e dettate da tv  e giornali di stato. Esiste una sola parola d’ordine, questa ci porta  a professare da buoni grillini e soprattutto convinti, il vangelo politico trasformista sviluppato in chiave futurista verso  quella fascia di popolazione che  per ragioni poco sindacabili ascolta  purtroppo solamente i  media corrotti sudditi assoggettati  al regime.

Media = Regime

Comunichiamo serenamente a chi ci sta intorno che non è come i giornali ci vogliono far credere.

Oggi ragazzi e ragazze più che mai il bisogno di lavoro oltrepassa livelli sociali, il bisogno di lavoro ferisce e perisce il normale operaio come il semplice giornalista;  se mi permettete  un affronto da puro e semplice operaio vi dico che a mio avviso oggi “l’operaio deve produrre pezzi come il giornalista deve produrre articoli”, e l’articolo deve vendere…copie!

Sapete qual è l’unica divergenza tra noi e loro? Sapete qual è la divergenza tra chi contribuisce a gestire l’informazione e chi semplicemente lavora?  Ve la dico io, e soprattutto  a modo mio; loro ( i complici ma sudditi del potere) hanno ancora oggi un padrone, disonesto sfruttatore bastardo  e da difendere; questo si chiama  regime  economico politico e finanziario, il vecchio sistema insomma. 

Il popolo? Non ha tale problema.

Il  nostro padrone, il padrone dei lavoratori, ovvero il tradizionale titolare d’azienda italiana, per intenderci il titolare delle PMI,  non è più come i vecchi padroni di una volta, esso  è cambiato, si è evoluto,  ha studiato, ha appreso ma  paradossalmente è diventato uguale ai suoi operai.

Oggi l’imprenditore italiano, quello della micro impresa italiana  è subissato dalle tasse, dalle banche, dall’euroMoneta, è  diventato immagine e somiglianza dei suoi operai,  frustrato e tartassato come i lavoratori , diventa merce dei poteri forti.

Tutto ciò che ci circonda è in preda ai poteri forti, stampa politica, organi pubblici, loro hanno costruito su di noi il loro futuro, e come potremmo mai pensare di sottrarglielo in un sol colpo, certo il più è fatto, manca solo un piccolo affondo e la rivoluzione sociale si concretizzerà.

Argomento: Giornalisti TERRORISTI

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proposte

giuseppe | 14.04.2013

alcune proposte per aiutare a ridurre la disoccupazione in Italia:
1. sottoscrizione di un protocollo d'intesa tra tutti i paesi che commerciano tra loro in maniera tale da fissare delle regole di equiparazione (a livello di costi) nella gestione del personale. Questo servirebbe a evitare la concorrenza sleale tra paesi con costo del personale basso e paesi con costo del personale elevato.
2. utilizzo dei contratti di solidarietà applicati in tutte le aziende private e nel pubblico con riduzione dell'orario lavorativo e salario di due ore ed assorbimento forzoso del 7% della forza lavoro mancante.
3. aumento dell'orario di lavoro per i dipendenti pubblici (compresi insegnanti) da comparare a dipendenti privati. Attività per gli insegnanti su 12 mesi con rotazione delle ferie sui mesi estivi. permetterebbe di poter offrire a molti lavoratori servizi di pre/post scuola per genitori lavoratori e campi estivi direttamente gestiti dalla scuola.
4. pagamento per le aziende clienti dell'iva come sostituto d'imposta per le aziende che prestano servizio. Ciò permetterebbe di evitare evasioni da mancato pagamento di iva da parte delle aziende.

e molte altre idee.. se volete, continuo ad elencarle

commento

giuseppe | 24.03.2013

I giornalisti sono delle persone che assolvono al loro compito di scrivere. Tocca a noi lettori discernere tra quello che è giusto e quello che è sbagliato. La notizia dovrebbe essere analizzata in tutta la sua oggettività, per quello che comunica e non per la tendenza politica. Penso che per risolvere una parte dei problemi che attanagliano l'Italia la corrente da seguire sia quella della solidarietà, dell'altruismo e della empatia. Non significa togliere ai ricchi che, magari per meritocrazia e con sforzi notevoli, sono riusciti a crearsi un gruzzoletto, ma punire coloro che hanno costruito la loro felicità sulla infelicità altrui. Una importantissima strategia è quella dell' ESEMPIO. I genitori devono educare i figli a discernere da quello che si fa e quello che non si fà. I nostri parlamentari devono dare lo stesso esempio ai cittadini. Dovrebbero iniziare a negoziare e concertare le loro decisioni per il bene dei cittadini. Le rivoluzioni non portano niente di buono, i conflitti graduali sì, perchè si ha il tempo di poter digerire il cambiamento. Il cambiamento porta ad una evoluzione ed anche i conflitti senza eccessivi fanatismi ed estremismi. Questi ci fanno perdere il lume della ragione e ci rendono meno lucidi nel prendere le decisioni più importanti.


qualunquisti e populisti

lucio | 10.03.2013

ma il problema sono solo i giornali cartacei? oppure anche quelli online? il problema è che costano uneuroeventi e dovrebbero costare sessantacentesimi? che fanno domande o non le fanno? credo che battaglie come questa debbano essere fatte, campagne contro i poteriforti che non da oggi e non solo su grillo o i grillini hanno imposto un sistema di malainfonazione e denigrazione. ma un sistema cone questo non deve essere combattuto con gli stessi mezzi ma spiegando, parlando e informando tutti e soprattutto in maniera trasparente programmando i metodi per il cambiamento, ma sempre nel rispetto di chi vi ha votato ma anche di cuttadini che lo potranno fare in seguito

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