Prima il Lavoro POI la Finanza

20.07.2013 14:34

L’Europa sta vivendo una crisi senza precedenti, le cui conseguenze potrebbero condurre a scenari molto preoccupanti.

La risposta che le istituzioni hanno dato a questa crisi è stato un accentramento dei poteri verso Bruxelles, ma i burocrati non eletti che costituiscono l’anima del potere europeo vivono a migliaia di chilometri di distanza dai problemi locali e sono facilmente influenzabili da grandi gruppi organizzati quali le lobby bancarie.

La conseguenza è stata un uso smodato delle leve finanziarie senza preoccuparsi degli effetti sull’economia reale.

Purtroppo questa cura è peggiore del male, equivalente a quei salassi che i medici medievali praticavano ai pazienti e che si concludevano inevitabilmente con la morte del malato.

Non ci potrà essere un risanamento finanziario se le aziende avranno smesso di produrre, e se gli unici ad avere ancora un lavoro saranno i dipendenti pubblici.

La vera soluzione alla crisi è rimettere al centro di tutto le persone e le loro attività, e far sì che la finanza sia al servizio della produzione e non viceversa.

Un simile obiettivo non potrà mai essere raggiunto dall’Europa attuale, centralizzata, ingessata dalla moneta unica e sommersa dalla burocrazia.

Sarebbe ideale tornare a pensare ai popoli europei, alle economie locali e cercare una via di sviluppo in queste e per queste realtà nazionali.